Il mio campo di sopravvivenza

Eleonora Zoccoletti Benessere
ritrovare me stessa: campo di sopravvivenza

Quando sono in meditazione o mi trovo in difficoltà torno con la mente al mio rifugio.

A quel posto in cui mi sono sentita profondamente connessa con me stessa e con la natura circostante. Dove non avevo niente eppure avevo tutto. Tutto quello che mi serviva per stare bene. E dove sono state tante le lezioni imparate.

E lì, con il pensiero in quel bosco seppur presente solo con la mente, mi calmo, mi centro, trovo l’equilibrio e la chiarezza.

Ognuno di noi dovrebbe avere il suo posto dove rifugiarsi per un po’ per ritrovarsi.

Come ho trovato questo posto? Nella realtà mi ci hanno portata per una sfida da affrontare, per un esame da superare.

Questo di seguito il racconto di una settimana dopo il mio ritorno alla vita di sempre, nella civiltà.
Come mi sentivo, cosa ho imparato e come ho capito di voler essere e vivere.

E quando entro in meditazione o ho delle difficoltà: torno li per ascoltarmi e tornare a me stessa.

 

Il mio campo di sopravvivenza.

Se chiudo gli occhi e penso alla settimana vissuta nel bosco …vedo la luce nel verde.

Quel luccichio che rendeva la selva brillante.

Che risuonava di cinguettii di ogni tipo.

Quel colore luminoso che mi accompagnava mentre i miei occhi si chiudevano per assopirmi e che mi aspettavano al mattino alle prime luci dell’alba.

Se ci penso mi sembra di aver vissuto in un’altra dimensione.

Non ricordo tutto, mi tornano in mente momenti, stralci di pensieri, di emozioni, la fatica fisica, l’equilibrio che ho ritrovato.

Tante le lezioni imparate e di vario genere.

Ho imparato ad avere uno stato d’animo alto anche in momenti che sembravano drammatici o difficili.

Ho imparato ad accendere un fuoco, a costruirmi un bivacco, a usare un coltello, a difendermi, a guadare un fiume, attraversare un ponte tibetano, a stare in piedi con 200 grammi di cibo al giorno, a non potersi lavare, a non avere un bagno a disposizione dove fare i propri bisogni, ad affrontare le mestruazioni dovendosi adeguare alla situazione, a dormire scomoda con i sassi che puntavano sul corpo, a rotolare sul pendio della montagna con il sacco a pelo e a tirarmi su aggrappandomi ad un albero sorridendo dell’avventura senza mai disperarmi.

Ho imparato a tagliare gli alberi sopportando la pioggia e il fango, a governare un fuoco e tanti pentolini pronti a bollire.

Ho imparato a rispettare il silenzio del bosco e soprattutto il mio silenzio.

Ho imparato a condividere momenti di fatica, di sconforto, di gioia e di felicità.

Ho imparato che se si fa squadra e ci si rincuora a vicenda si è più forti.

Ho imparato che sì, si è soli al mondo ma in certi frangenti…ci si accorge che la solitudine può essere condivisa. E diventa forza, una forza sovraumana.

Ho imparato che in condizioni estreme esce il vero sé, nel bene e nel male.

E oltre ad imparare, ho potuto mettere ordine.

Ricordo tutte le mie ore di solitudine passate a scrivere ininterrottamente sul mio quaderno nero.

Ho messo i puntini sulle i in ogni punto della mia vita. La salute, le relazioni e il lavoro.

Ho deciso di smettere di procrastinare e di prendermi il meglio da tutto.

Come si affrontano gli eventi e le situazioni che ci accadono fa la differenza nella vita.

È questione di forza interiore e di voler essere padroni di ciò che ci succede.

Responsabilità. E ho deciso che la voglio tutta. La responsabilità della mia vita.

Nel bosco ho rinnovato il mio desiderio ardente di essere felice.

La cosa buffa e strana è che al ritorno ho raccontato una sorta di vacanza in campeggio.

Credevo di non aver portato a casa niente di nuovo. Un’esperienza fin troppo facile.  L’unica difficoltà affrontata riguardava l’affaticamento fisico causato dal poco cibo ingerito.

Tutto il resto una passeggiata.

In realtà a distanza di una settimana le persone a me vicine continuano a dirmi che ho una luce e un’energia diversa. Che ho preso colore, io sempre molto pallida. Che rido e sorrido più spesso.

Credo quindi, anzi ne sono convinta ormai, che il bosco mi ha permesso di ritrovarmi.

Di trovare il mio centro.

Ecco perché mi sembra di non aver fatto nulla di nuovo.

Perché io sono così…energica, vitale e colorata.

E li nel bosco ho ritrovato semplicemente ciò che già conoscevo e che per tanto tempo avevo nascosto e tenuto in disparte.

Me stessa.